lunedì 21 novembre 2016

IL "NUOVO" SENATO


Il 4 dicembre gli italiani saranno chiamati ad esprimere il proprio voto sulla Riforma Costituzionale promossa dal Governo Renzi. I cittadini dovranno decidere con un SÌ o con un NO se approvare le modifiche alla Costituzione.
Secondo quanto disposto dall'Art. 138 della Costituzione, le Leggi Costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, sono approvate a maggioranza assoluta (metà più uno) dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. Le Leggi in oggetto possono essere sottoposte a referendum popolare entro tre mesi dalla loro pubblicazione se ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli Regionali. E' esclusa la possibilità di richiedere il referendum se la Legge Costituzionale viene approvata con la maggioranza qualificata dei due terzi di ciascuna delle Camere.
Il referendum Costituzionale, a differenza di quello abrogativo, non prevede un quorum, in sostanza il risultato sarà valido qualunque sia la partecipazione al voto.
La Legge di Riforma è molto complessa e vasta,  modifica 47 articoli.
La parte più consistente riguarda l'impianto Istituzionale, andando a modificare il cosiddetto "Bicameralismo Perfetto": ma cosa si intende con questa locuzione? In Italia, con l'entrata in vigore dell'attuale Costituzione nel 1948, è stato adottato il sistema politico della Democrazia Parlamentare, con due Camere, Senato della Repubblica e Camera dei Deputati, entrambe elette direttamente dal popolo e aventi le stesse funzioni legislative. La Camera dei Deputati è composta da 630 membri, invece il Senato della Repubblica da 315 membri più i Senatori a Vita. La Riforma, non riguarda la Camera dei Deputati, ad essa rimangono le stesse funzioni (compresa la fiducia nei confronti dell'Esecutivo) ed anche la composizione resta invariata; invece riduce i membri del Senato a 100, non eletti direttamente dai cittadini e cambiando le funzioni. In sostanza il "nuovo" Senato sarà composto da 74 Consiglieri Regionali, 21 sindaci e 5 Senatori nominati dal Presidente della Repubblica. La durata del mandato dei Senatori coincide con quella delle Istituzioni Territoriali dove sono stati eletti, dunque la composizione non sarà fissa ma variabile nel corso di una Legislatura.
Per ciò che concerne le competenze, il Senato ha funzione legislativa (insieme alla Camera) sui rapporti tra Stato, Unione Europea e enti territoriali.
Inoltre mantiene la funzione legislativa anche:
  1. per le leggi di revisione della Costituzione, le altre leggi costituzionali;
  2. per le leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali concernenti la tutela delle minoranze linguistiche;
  3. per le leggi sui referendum popolari;
  4. per le leggi che determinano l'ordinamento, la legislazione elettorale, gli organi di governo, le funzioni fondamentali dei Comuni e delle Città metropolitane e le disposizioni di principio sulle forme associative dei Comuni. 
Il Senato può decidere, su richiesta di un terzo dei Senatori, di proporre modifiche su una legge approvata dalla CameraSolo nel caso di leggi che riguardano le competenze regionali, il voto del Senato è obbligatorio.
In tutti gli altri casi, se il Senato non agisce entro il termine di 10 o 15 giorni (a seconda delle materie), le leggi entrano in vigore.
La Camera potrà ignorare le modifiche approvate dal Senato, riapprovando la legge così com'è, o accettare le modifiche.
Con la riforma, si rischia di passare da un bicameralismo perfetto ad un bicameralismo confuso. Quanto ai rapporti tra i due rami del Parlamento, la Camera dei Deputati diventerebbe la sola titolare del rapporto fiduciario con il Governo, ma anche dei poteri (legislativi e d’indirizzo e controllo) più rilevanti, a fronte di un Senato debole e di natura incerta.
Il "nuovo" Senato avrà una composizione che si può definire “a geometria variabile”, cioè nel senso che il mandato di ogni singolo Senatore coinciderà con quello dell'Ente Locale di provenienza, comportando così una mutazione abbastanza frequente nella composizione. In sostanza i membri saranno scelti tra gli amministratori degli Enti Locali e ricopriranno la carica di Senatore senza essere eletti dai cittadini, oltre a ricoprire altre cariche. E' facile prefigurare un Senato paralizzato.
Una Assemblea Legislativa così concepita, senza una legittimazione democratica finisce per non avere un senso.


giovedì 17 novembre 2016

COMITATO PER IL NO

Lunedì 21 Novembre, alle ore 18:30 presso la sala Ducale del Castello di Ceglie Messapica (BR) si terrà un dibattito per spiegare le ragioni del NO del prossimo Referendum Costituzionale del 4 Dicembre.


Vi aspettiamo numerosi!!!

p.s. Scusate la nostra assenza